Poeta francese. Allievo di Jean Molinet, fu alla corte dapprima del duca Pietro
II di Borbone e del conte di Laguy, successivamente di Margherita d'Austria. In
suo onore scrisse
Le epistole dell'amante verde (1505), poemetti ispirati
ad Ovidio e dedicati alla morte di un pappagallo molto caro alla principessa.
Dal 1512 fu al servizio di Anna di Bretagna, poi divenne segretario di Luigi XII
di Francia che lo mandò in missione diplomatica in Italia. Dopo la morte
del re, avvenuta nel 1515, non si seppe più nulla di lui e incerta
è anche la data della sua morte. La sua poesia, in un primo tempo
ispirata alle regole delle retorica, si distaccò ben presto da questa
scuola. Il suo soggiorno in Italia gli fece conoscere la poesia del Petrarca e
di Dante di cui adottò, per primo nella letteratura francese, la "terza
rima". Nel 1503 scrisse
Il tempio di Onore e di Virtù. Ne
La
concordia dei due linguaggi (1513) tenta di risolvere la controversia della
superiorità della lingua italiana, cioè del toscano, su quella
francese auspicando una salda unione fra le due lingue. Ma la sua opera
più importante è considerata
Le illustrazioni di Gallia e
singolarità di Troia (1509-1512), che offrì al Ronsard lo
spunto per scrivere la
Franciade, in cui si tratta delle origini dei
Franchi e della famiglia reale che immagina discendenti dei troiani (Bavay,
Hainault 1473-1525 circa).